ALTOVIZZA


La borgata è posta ad un'altitudine di 400 m slm, si trova sulla riva sinistra dell'Alberone (Aborna). Vi si giunge salendo per una strada a tornanti che si stacca da Cocevaro. Altovizza si trova in una bella posizione di fronte a Vernassino sul fianco del dorsale montuoso che separa la valle di Savogna da quella si S. Leonardo.

Il nome ATOVCA (it. Altovizza) è il risultato di alcune trasformazioni storiche (Altanizza, Altavizza, Altovizza) ed è derivato dal latino Altana che significa luogo eleveto esposto al sole, ed è reso diminutivo con il suffisso -ica in italiano -izza. Altra versione è che il nome riprenda quello di Ovizza, località di là della montagna. Quindi Alta Ovizza da cui Altovizza. Atovca in sloveno è la contrazione fonetica di quest'ultima e può leggersi anche Atuca.

AZZIDA


Denominazione locale degli abitanti: Azlani.
Azzida è posta ad una altitudine di 164 m slm, all'ingresso della valle di Savogna e ai piedi del monte Barda (249 m). Il paese si allunga ai lati della strada S. Quirino - Savogna e verso S. Pietro. Azzida è stata costruita lungo lo sperone roccioso che strapiomba sulla valle dell'Alberone (Aborna)e dell'Erbezzo, corsi d'acqua che confluiscono poco più a valle.
Azzida è stato uno dei paesi più antichi delle Valli del Natisone. E' stato menzionato in un documento del 1175 come Algida che in latino significa fredda. Nel 1912, si legge nella "Guida delle Prealpi Giulie" di Ivan Trinko, contava 692 abitanti ed era perciò il più grosso centro abitato di tutte le Valli del Natisone.
La chiesa parrocchiale, costruita nel 1890, è posta sulla piazza del paese. Il patrono è S. Giacomo, mentre la sagra è il giorno di S. Valentino, 14 febbraio.

Il nome Ažla (it. Azzida) deriva da Algida che in latino significa fredda. L'adattamento fonetico sloveno dà come risultato Ažla.
Ime Ažla (it. Azzida) izhaja iz latinske besede Algida, kar pomeni mrzla. Beseda je potem bila prilagojena slovenščini in je postala Ažla.

BECIS


Denominazione locale degli abitanti: Becjanji.
Becis è una piccola borgata che dista circa duecento metri da Sorzento, con cui è collegato da una strada piana. Il villaggio si trova a sud di Sorzento, in mezzo al verde della campagna e della vegetazione arborea.

Il nome BEČJA (it. Becis)viene collegato alla presenza di qualche sorgente, come si evince dagli studi fatti su altri toponimi della Slavia Friulana e della Slovenia. Infatti Bečva o Bečja ha il significato di contenitore o sorgente d'acqua.

BIARZO


Denominazione locale degli abitanti: Bjarcanji.
La borgata è situata a 200m dalla riva sinistra del Natisone ad una altitudine di 183 m, sotto un costone roccioso al di sopra del quale corre la strada statale 54. Vi si giunge prendendo una stradina a pochi metri dal bivio per Sorzento. Il paese era collegato con un ponticello sospeso pedonale con il paese di Spagnut, oltre il Natisone, in comune di Pulfero. Nel 1973 qui accadde una grave disgrazia : il ponte cedette a causa della rottura di uno dei cavi portanti e precipitarono sul greto numerosi spettatori che seguivano la semina di trote in occasione della festa di S. Pietro e Paolo. Ci furono dei morti e numerosi feriti. Dopo questo evento, il ponte non venne ricostruito. Nelle vicinanze di Biarzo, in un luogo suggestivo presso il Natisone, era funzionante fino agli anni '50 un pittoresco mulino ormai abbandonato. Intorno agli anni '70 questo luogo è divenuto famoso grazie agli scavi archeologici che vi si sono compiuti in una cavità denominata, dalla letteratura scientifica, "Riparo di Biarzo". Esso è situato a pochi metri dal mulino. Serviva da bivacco stagionale per i cacciatori nomadi durante la preistoria, nell'antica epoca del wurmiano e poi nel neolitico. Gli uomini si nutrivano di frutti dei boschi e bacche, di selvaggina e di pesci del Natisone. Tenevano contatti con il mare, come dimostrano le conchiglie forate rinvenute nel riparo.
Sono stati portati alla luce attrezzi di pietra lavorata del Mesolitico e di selce del Paleolitico.
E' documentata a Biarzo la lavorazione del cristallo di roccia ed è l'unico esempio di tale lavorazione in tutta l'Italia settentrionale. Il bivacco venne abbandonato 5 mila anni fa per effetto di un probabile crollo e fu riaperto negli anni '70, all'inizio degli scavi.

Il nome Bjarč (it. Biarzo) deriva da Bearz, voce di origine longobarda, comune in friulano, che significa terreno erboso o coltivato e recintato da una siepe.

CEDRON


La borgatella, di poche case, si trova ad un'altitudine di 204 m slm, sulla strada Azzida - Savogna. Da Cedron si stacca la strada che porta a Brizza, in comune di Savogna e il sentiero per Sottovernassino. A Cedron si trova l'unico allevamento di trote delle Valli del Natisone.

Il toponimo ČEDRON (it. Cedron) ha avuto origine dal nome di famiglia Cedron, il cui significato rimane tuttavia oscuro.

CLENIA


Denominazione locale degli abitanti: Klenjani.
Il paese è posto su un terrazzo elevato di qualche metro sul fondovalle sulla riva destra del torrente Alberone (Aborna) e a lato della strada che da Azzida conduce a Savogna. Le case del paese, alquanto danneggiate dal terremoto del 1976, appaiono oggi ben restaurate e modernamente ricostruite. La piazza è denominata Gorica. Al centro del paese c'è la chiesa di S. Antonio, molto antica, costruita nel XIV secolo. Durante i lavori di restauro sono venuti alla luce ben quattro strati di intonaco affrescato. Due di essi sono del XIV. Sul lato della chiesa rivolto alla piazza è affrescata una grande figura di S. Cristoforo. Nell'interno, che conserva lo stile gotico sloveno, c'è un bellissimo altare scolpito e dipinto: lo zlati altar, ovvero altare d'oro, del 1601 - 1602. Nel campanile è murata una lapide con la scritta Jezusu Kristusu/Kralju Miru (A Gesù Cristo/Re della Pace).
Da Clenia parte la stradine che, dopo la salita al passo del Klancic (236m) scende a S. Pietro.
Di fronte a Clenia, oltre l'Alberone, vi sono le grotte Castitjeva jama e Pod ronk: si tratta di due ingressi di una stessa cavità lunga 175 metri. Nei dintorni c'è una campagna pianeggiante e ben coltivata.

Il nome KLENJE (it. Clenia) viene fatto comunemente derivare dal termine in dialetto sloveno, klin o klien, che significa acero campestre e che in sloveno si chiama klen. Klenje allora significa località dove cresce l'acero.

COCEVARO


Cocevaro è un crocevia, infatti da lì si diramano una strada per Vernassino e Costa ed una strada per Altovizza. Un tempo funzionava un mulino ad acqua.

CORREDA


Denominazione locale degli abitanti: Koredanji.
Verso la montagna a circa 200 metri da Clenia si trova la borgatella Correda attraversata da la stradina che da Tarpezzo conduce al passo Klancic.

Il nome KOREDA (it. Correda) e' derivato da una pianta ed ha un'origine latina. Passato in dialetto sloveno attraverso friulano significa boschetto di noccioli.

COSTA


Denominazione locale degli abitanti: Kuoscanji.
E' una borgata di una ventina di case, posta ad una altitudine di 529 m. sotto il monte S. Giorgio (865 m). Il paese dista circa 7 chilometri dal fondovalle e sovrasta il capoluogo di Savogna.
I tedeschi, l'11 novembre 1943, circondarono e poi incendiarono il paese ed uccisero un anziano. Il fatto viene commemorato ogni anno con una cerimonia dall'amministrazione comunale di S. Pietro.

Il nome Kuosta (it. Costa) è di probabile derivazione latina, da costa che significa fianco della montagna. La O di Costa in dialetto è dittongata in UO, quindi Kuosta.

MEZZANA


Denominazione locale degli abitanti: Mecanaci.
Mezzana è posta ad un'altitudine di 463 m slm, sul versante, ben esposto al sole e non molto ripido del monte Sv. Kocijan (S. Canziano) alto 723 m. Lassù era stata costruita l'omonima chiesetta del XV secolo ora ridotta in rovina.
Si sale a Mezzana, percorrendo una strada che si stacca dalla statale 54 a Ponteacco.
In passato, il paese aveva un'economia prettamente agricola ma c'erano anche artigiani operanti soprattutto nell'edilizia.

La derivazione del nome Mečana (it. Mezzana) è latina e significa paese che sta a mezza costa della montagna.

OCULIS


Denominazione locale degli abitanti: Nokulci.
Il paese si trova sulla riva destra del Natisone, quasi di fronte a S. Pietro con cui è collegato per mezzo di un bel ponte sospeso pedonale, che ha sostituito la vecchia passerella. La strada proveniente da Vernasso collega a sua volta Oculis con i paesi del comune posti sulla stessa riva del fiume.
Poco sopra il paese, fino all'inizio della prima guerra mondiale, c'era una cava di marna che era collegata all'Italcimenti di Cividale con un trenino. Quello stesso trenino trasportava carrelli di marna, fino al 1950, dalle altre cave di marmo aperte sotto Antro e fra Cras e Tarcetta. Nelle immediate vicinanze del paese, negli anni '70, si sono effettuate perforazioni del sottosuolo per estrarre petrolio, ma le ricerche non ebbero successo.

Il nome Nokula (it. Oculis) è un nome plurale in A. Zuanella ne collega il significato al frutto del nocciolo.

PODAR

  

I casali di sole cinque case distano circa un chilometro da Costa con cui oggi sono collegati da una strada. Podar è posto a 636 m di altitudine sotto il monte S. Giorgio. I numerosi toponimi tuttora reperibili dimostrano che nei tempi passati i dintorni erano coltivati.

PONTE SAN QUIRINO


Il paese è posto su ambedue le rive del Natisone poco prima della confluenza dell'Alberone (Aborna) con il Natisone. L'abitato, spartito in due dal fiume, è crocevia di diverse strade. Il Natisone in questo luogo è particolarmente pittoresco: scorre infatti in una gola stretta e profonda che l'acqua si è scavata nel corso dei millenni. Ponte San Quirino, che prende il nome sia dal ponte che dall'omonima località presso San Pietro con l'antica chiesetta, è situato in una posizione strategica all'imbocco di tutte le convalli del Natisone. Proprio qui, fin dal lontano Medio Evo, corre il confine etnico fra Sloveno e Friulani.

Il nome MUOST (it. Ponte S. Quirino) significa ponte. La parola dialettale Muost corrisponde a quella slovena Most con la O (lunga ed accentata) dittongata in UO: perciò Muost.

PONTEACCO


Denominazione locale degli abitanti: Petjazanji.
Ponteacco è posto, ad una altitudine di 200 m slm, su un leggero pendio presso la strada statale 54 sulla riva sinistra del fiume. E' attraversato dalla strada che conduce a Mezzana, a circa tre chilometri sotto il monte S. Canziano. Al centro del paese c'è la capella dedicata a Maria Vergine, mentre la chiesa di Santa Dorotea è appena fuori dall'abitato, sulla destra. Il campanile si fa notare per la caratteristica cupola a cipolla, unico esempio nelle Valli del Natisone.

Il nome Petjag (it. Ponteacco) deriva dal latino Pontiliacus trasformato nel tempo Ponteacco in italiano e Petjag in sloveno.

PUOIE


E' una borgata della frazione di Vernassino e comprende 13 case. E' situata ad una altitudine di 371 m slm, a lato della curva della strada che va da Cocevaro a Costa. La posizione è particolarmentre adatta alla coltivazione della frutta e tuttavia la produzione è in diminuzione.

Il nome Puoje (it. Puoie)in dialetto significa "campo". In lingua slovena è Polje. Si assiste alla dittongazione di O in UO e alla consueta trasformazione di Lj in J, quindi Puoje.

S. PIETRO AL NATISONE


Denominazione degli abitanti: Spietrovci.
Il capoluogo del comune si allunga sulla strada statale 54 che da Cividale conduce a Stupizza e di lì al confine con la Slovenia.
E' posto su una campagna pianeggiante sopraelevata rispetto al livello del Natisone. Dalla strada statale si stacca la strada per Vernasso, oltre il Natisone, con un alto ponte in pietra ed un bel panorama sulla forra del fiume. un secondo ponte, questo di legno e pedonale, è più monte e conduce a Oculis.
Una strada poi conduce ad Azzida, circoscrivendo il monte Barda. Una stradina inoltre raggiunge Clenia, passando sopra il Klancic.

Il nome Špietar (it. S. Pietro) deriva da Sveti Peter (in dialetto Svet Petar), con i passaggi Sent Petar (dovuto all'influsso tedesco) e poi Špeter o Špetar. Per effetto della dittongazione di E in IE abbiamo Špietar.

SORZENTO


Denominazione locale degli abitanti: Sarzencanji.
Il paese dista circa un chilometro e mezzo da San Pietro al Natisone in direzione del confine ad un'altitudine di 193 metri sul livello del mare.
Al centro del paese c'è la piazzetta, chiamata Gorica con la fontana del 1872.
A breve distanza dal paese sul colle che sovrasta la frazione c'è la chiesetta di S. Nicolò (Sv. Miklavž) costruita nel 1498. La festa del patrono si tiene il giorno di S. Nicolò, il 6 dicembre. In quel giorno un tempo gli uomini usavano arrostire e mangiare i gatti. L'usanza venne troncata nel 1972, quando interevennero le autorità.
Il nome Sarženta (it. Sorzento) deriva dalla parola Sorgente, foneticamente trasformata in sloveno come Sarženta.
A Sorzento è nato Francesco Musoni (1864-1926), storico, geografo, speleologo e uomo politico.

SOTTOVERNASSINO


Denominazione locale della popolazione: Podbarnašanji
Il paese si trova sulla strada che da Cocevaro porta a Vernassino ed è costruito in parte lungo il pendio che scende verso la strada per Savogna. I campicelli a terrazze, dove una volta si coltivava frutta, ormai sono abbandonati così come i prati inghiottiti dal bosco.
Cognomi più diffusi: Coren, Petricig, Strazzolini

TARPEZZO


Denominazione locale degli abitanti: Tarpecanji.
Piccola borgata sulla riva destra dell'Alberone (Aborna), da cui dista un centinaio di metri lungo la strada Azzida-Savogna. Si nota per l'importante caseggiato un tempo proprietà della famiglia signorile dei Domenis e per un ruscello o roggia (roja) proveniente da una vicina risorgiva. Prima di giungere al paese, si nota una cava di pietra che una volta dava lavoro agli scalpellini locali.

Secondo Natale Zuanella il toponimo TARPEČ (it. Tarpezzo) dovrebbe significare semplicemente spiano o pianoro derivante dal greco trapeza che significa tavola.

TIGLIO


Denominazione locale degli abitanti: Lipanji.
Tiglio, che porta sia in italiano che in sloveno il nome dell'albero sacro per gli sloveni, è situato non molto lontano da Ponteacco e in prossimità della riva sinistra del Natisone. E' l'ultimo paese sulla strada statale 54 verso Pulfero.
Vanto del paese è la bella chiesetta votiva quattrocentesca dedicata a S. Luca. In bella posizione appena fuori del paese, è dotata di un bel portico aperto. Vi è conservato un altare ligneo scoltpito e dorato, del tipo zlati oltar del Seicento.

La forma italiana TIGLIO è la perfetta traduzione di quella slovena, LIPA, la quale dovrebbe essere antichissima.

VERNASSINO


Denominazione locale degli abitanti: Barnasanji.
Il paese è situato in una bella posizione esposta al sole ad altitudine di 458 metri, sotto il monte S. Canziano (Svet Kocian). Da questo si vede il meraviglioso panorama sulla valle di Savogna, su quella del Natisone, sulla pianura friulana e sulle Alpi e Prealpi Giulie.

Sulla derivazione del nome Gorenj Barnas vi sono diverse ipotesi. Secondo il Frau il toponimo deriva dalla voce di origine celtica Verna che significa lontano. Il Desinan preferisce Vernaceus che in latino significa primaverile. Zuanella invece non esclude Vernadi che in friulano significa specie di pietra calcarea.
In ogni caso in sloveno c'è la trasformazione della V in B.

VERNASSO


Denominazione locale degli abitanti: Barnasanji.
Il paese è posto sulla riva destra del Natisone, l'unico del comune, insieme a Oculis, ad una altitudine di 165 m slm, in un'ampia conca che si stende fra i contrafforti del monte Mladesena (727 m) e il Gurjon (Monte dei Bovi m 374) al riparo dai venti. Il paese è attraversato da un torrentello affluente del Natisone, il Veliki Potok che sorge sopra Hlieva (Hlievis), ad una altitudine di circa 300 m.
Vernasso è costituito da diversi borghi.