SENTIERI DELLA FEDE

ALTARI DORATI E CHIESETTE VOTIVE

Sul territorio delle Valli del Natisone sono sparse numerose chiesette votive che arricchiscono con la loro presenza il già splendido panorama naturale.
Le chiesette sono una straordinaria testimonianza dell'architettura e dell'arte sacra del XII-XVI secolo. Molte di esse sono state decorate da valenti artisti di scuola slovena.
Il punto di partenza ideale alla riscoperta delle chiesette è certamente l'antichissimo santuario mariano di Castelmonte. Da qui, segunedo il "sentiero della fede" si raggiungono luoghi silenziosi e affascinanti, spesso con stupendi panorami.
Nel giorno del cosiddetto "senjam", cioè la festa del santo patrono, oppure durante i tradizionali pellegrinaggi votivi, si può scoprire la profonda anima della Slavia Friulana e le sue millenarie tradizioni religiose.



CASTELMONTE

CASTELMONTE


 

Castelmonte è uno dei santuari cristiani più antichi in Friuli e secondo la tradizione risale a 1500 anni fa. E' dedicato alla Vergine Maria.
Il Santuario si trova in cima ad un monte alto 618 metri sopra il livello del mare, a 9 chilometri da Cividale del Friuli, e a circa 25 chilometri da Udine.
Il luogo fu originariamente una postazione militare romana e offriva un rifugio sicuro alle popolazioni locali dalle incursioni barbariche. L'innespugnabilità del monte e la fede nella protezione ricevuta da parte della Vergine alla quale venivano rivolte le preghiere, fecero da allora considerare Castelmonte luogo sacro a Maria che divenne meta di pellegrinaggio.
Nel maggio e settembre del 1976 un terribile terremoto colpì il Friuli causando mille morti. I frati di Castelmonte proposero un pellegrinaggio al santuario, per propiziare la ricostruzione materiale e morale di quelle terre. Da allora ogni anno l'8 settembre migliaia di devoti, guidati dall'arcivescovo di Udine, salgono a piedi lassù per ringraziare la Madre di Dio e implorarne la protezione.

A Castelmonte e alla Vergine Maria è anche legata una simpatica leggenda locale. Narra la storia che un giorno il Diavolo sfidò la Madonna. Chi dei due fosse arrivato per primo a Castelmonte partendo da Cividale, avrebbe ottenuta il controllo della città. La Madonna accettò ed entrambi volarono dal Ponte del Diavolo a Cividale verso Castelmonte. Sempre secondo la leggenda, la Vergine Maria si appoggiò sul suolo una volta sola a metà salita verso il Santuario in località chiamata "Portici". Infatti qua si trova un sasso con un'impronta strana. La sfida fu vinta dalla Madonna e il Diavolo, disperato per la sconfitta, andò a sprofondarsi nell’inferno aprendo la voragine chiamata “bùse del Diàul” [buco del Diavolo], che ancora oggi si può vedere sul vicino monte Spich.

SAN GIACOMO (BIACIS)

La chiesetta di San Giacomo risale al XII-XIII. L'attuale costruzione tuttavia è datata nel primo Cinquecento.
La chiesetta custodisce un importante ricordo della passata autonomia delle Valli del Natisone. Sotto il portico infatti c'è la pietra attorno alla quale si riunivano i capifamiglia della Banca di Antro, che esercitava l'amministrazione e la giustizia in nome delle antiche autonomie concesse dalla Repubblica di Venezia alla fine del XIV secolo.

SAN BARTOLOMEO (VERNASSO)

La chiesa fu restaurata nel XVI secolo in stile gotico sloveno dagli artisti della scuola di Škofja Loka. L'interno della chiesa è stato decorato con un meraviglioso ciclo di affreschi dal pittore Jernej da Škofja Loka (intorno al 1530). Il vanto della chiesa tuttavia è lo splendido altare dorato del 1689, creato dal maestro intagliatore Jernej Vrtav di Caporetto.

SAN LUCA (TIGLIO)

La chiesetta consacrata nel lontano 1568 custodisce al suo interno un bellissimo e ricco altare seicentesco in legno intagliato. Le tre nicchie dell'altare contengono al centro una Madonna in trono con bambino, due angeli da un lato, e i Santi Luca, Marco e Nicolò dall'altro.

SANTA LUCIA (KRAVERO)

Anche questa piccola chiesa costruita nel 1454 e poi ristrutturata a causa di terremoti del '500 può vantare al suo interno i preziosi affreschi del pittore Jernej di Škofja Loka. Anche l'altare dorato settecentesco del maestro Luka Šarf non è da meno per quanto riguarda la bellezza e la ricchezza delle decorazioni.

SAN ANTONIO (CLENIA)

Fondata nel XIV secolo e ristrutturata nel '500, anche la chiesa dedicata a San Antonio conserva al suo interno un altare dorato seicentesco. L'originalità dell'altare che lo distingue dagli altri è rappresentata dalle colonne corinzie invece delle più usuali a tortiglione.