SENTIERI DELLA TRADIZIONE

ALLA SCOPERTA DELLE TRADIZIONI


Da sempre terre di confine tra la il territorio sloveno e la pianura friulana, le Valli del Natisone hanno sviluppato una particolare identità culturale.

Le Valli sono state colonizzata nel VII-VIII secolo d.C. da popolazioni di lingua slava. Tuttavia sono rimaste per lunghi secoli separate politicamente dagli altri territori conquistati dalle popolazioni slave dal confine tra Serenissima e Impero asburgico. La Benecia (da Benetka, Venezia) ha mantenuto comunque un legame col mondo culturale sloveno e ha sviluppato le originali tradizioni popolari autoctone, fortemente segnate dai cicli agrari.



CARNEVALE

Le origini del carnevale nelle Valli del Natisone risalgono ai tempi lontanissimi, quando le popolazioni locali praticavano ancora il paganesimo. I tradizionali cortei mascherati si sono conservati anche dopo la conversione al cristianesimo e sono giunti con qualche modifica fino ai giorni nostri.
Il carnevale rappresenta fondamentalmente il dualismo tra il bene e il male, il buono e il cattivo, il bello e il brutto, il nuovo e il vecchio. Infatti le tradizionali maschere si dividono in "belle" e "brutte". Esse vengono precedute nei cortei mascherati dalla maschera tradizionale delle Valli del Natisone per eccellenza ovvero dal "Pust". Il "Pust" solitamente indossa abiti molto colorati e ha la faccia dipinta di rosso e nero. Porta con se delle tenaglie allungabili con le quali spaventa la gente e una calza piena di cenere con la quale sporca i loro vestiti e case. Il "Pust" con il suo comportamento bizzarro rappresenta fondamentalmente proprio il diavolo e la gente con questa sua rappresentazione riusciva ad esorcizzare le proprie paure del male.
Un altra tradizione carnevalesca delle Valli del Natisone è la corsa propiziatoria attorno al paese dei colorati Blumarji di Montefosca.

FALÒ DI SAN GIOVANNI

Similmente al carnevale anche il falò di San Giovanni trae le sue origini nelle ancestrali credenze pagane delle Valli del Natisone. Per i celti e gli slavi la notte del 23 giugno, solstizio d'estate, significava il trionfo della luce. Era un momento magico in cui la natura offriva erbe e fiori dai poteri particolari che venivano utilizzati per intrecciare coloratissime corone.

ARENGO GRANDE DELLA SLAVIA

Ogni anno l'ultima domenica di giugno viene rievocata a San Pietro al Natisone un'antichissima e affascinante assemblea in ricordo dell'autonomia amministrativa e giudiziaria di cui godevano le Valli del Natisone dal 1300 al 1804. I rappresentanti delle vicinie durante queste assemblee chiamate Arengo prendevano decisioni relative alla gestione dei poteri amministrativi e giudiziari. In cambio di questa ampia autonomia dovevano difendere e garantire i confini della Repubblica di Venezia alla quale le Valli del Natisone appartenevano.
Il momento più suggestivo dell'Arengo è sicuramente il tradizonale voto con l'utilizzo dei bastoni piantati al suolo.